Diagnostica in vitro: il mercato italiano verso i 5 miliardi di dollari entro il 2033

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Il mercato italiano della diagnostica in vitro (IVD) continua a mostrare una crescita robusta. Secondo il report “Italy In-Vitro Diagnostics (IVD) Market Size and Share Analysis – Growth Trends and Forecast Report 2025-2033,” redatto dalla piattaforma di informazioni di mercato ResearchAndMarkets.com, il settore potrebbe arrivare a valere 5,03 miliardi di dollari entro il 2033, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 6,81% nel periodo 2025-2033. Nel 2024 il valore di questo mercato si era attestato a 2,78 miliardi di dollari.

La crescita è trainata da fattori demografici, sanitari e tecnologici. L’Italia ha una delle popolazioni più anziane d’Europa, con un’età mediana superiore ai 48 anni e con circa il 24% dei cittadini che ha superato i 65 anni. L’invecchiamento e l’aumento delle malattie croniche – dal diabete alle patologie cardiovascolari, fino ai tumori – incrementano la domanda di test diagnostici regolari, essenziali per diagnosi precoci, monitoraggio e gestione delle terapie a lungo termine.

Il Servizio Sanitario Nazionale supporta programmi di screening per tumori, malattie infettive e patologie genetiche. Il governo italiano ha recentemente aumentato gli investimenti in diagnostica, infrastrutture di laboratorio e tecnologie avanzate, favorendo l’adozione di strumenti sofisticati anche nei contesti ad alta intensità di cura. In linea con questa strategia, la legge di bilancio 2025 prevede incentivi fino a 100 milioni di euro l’anno per antibiotici innovativi classificati “Reserve” dall’OMS. Una disposizione che conferma la volontà di integrare la diagnostica nei percorsi terapeutici.

Sul fronte tecnologico, il settore sta vivendo una profonda trasformazione. Laboratori pubblici e privati adottano strumenti automatizzati, diagnostica digitale e test molecolari che permettono di analizzare un grande numero di campioni contemporaneamente. Tecnologie come CLIA, PCR e sequenziamento di nuova generazione stanno diventando sempre più diffuse, in particolare nella diagnostica applicata all’oncologia e alle malattie infettive.

Rimangono tuttavia alcune criticità. La regionalizzazione del SSN evidenzia ampie differenze nell’accesso alle tecnologie IVD: il Nord dispone di laboratori avanzati, mentre il Sud soffre di carenze infrastrutturali, che non garantiscono l’equità dell’assistenza e limitano il pieno sviluppo del mercato. Inoltre, vincoli di bilancio e problematiche legate ai rimborsi frenano l’adozione dei test più innovativi: molti prodotti di nicchia o ad alta tecnologia non godono di copertura completa.

Nonostante questi aspetti ostativi, l’analisi di ResearchAndMarkets.com accredita il mercato italiano della diagnostica in vitro come un settore strategico, con solide prospettive di crescita nei prossimi anni in virtù dell’invecchiamento della popolazione, dell’investimento pubblico e dell’innovazione tecnologica.

 

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